Quanto era costato il primo divorzio a Berlusconi?

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  1. I@N
     
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    Carla Dall' Oglio Berlusconi

    Dopo la separazione, la signora Dall'Oglio si è trasferita in un appartamento di tre locali e servizi al piano terra di via Alciati 7 (il primo stabile costruito vent'anni prima dal duo Berlusconi-Canali), e alterna lunghi soggiorni in Inghilterra. "Preferisce stare là", dicono alla Five Viaggi (la società di cui la Dall'Oglio prima della separazione dal marito era direttore). "In Inghilterra vive con la figlia Maria... La ragazza studia lingue, ed entrambe conducono un'esistenza tranquilla, lontane dai clamori che accompagnano la figura di Berlusconi in Italia e all'estero". La fine del suo matrimonio con Berlusconi ha provocato alla Dall'Oglio un esaurimento nervoso. I due figli, a loro volta, hanno disapprovato la nuova relazione paterna con la Bartolini.

    L'8 ottobre 1985 i coniugi Berlusconi-Dall'oglio si ritrovano al Tribunale di Milano per la separazione consensuale. L'appuntamento davanti al magistrato Clemente Papi non è che la ratifica di una relazione ormai conclusa. Il rituale tentativo di conciliazione èuna formalità: i coniugi intendono seppellire il passato e dividersi figli e averi. Il lungo verbale che ne scaturisce fissa nei dettagli le condizioni della separazione.
    La signora Dall'Oglio ritira i suoi effetti personali e i cosiddetti "beni parafernali" (cioè quelli che non fanno parte della dote) dalla comune residenza di Arcore. il figlio minore, il sedicenne Pier Silvio, viene affidato al padre, e manterrà la residenza presso di lui; potrà tuttavia visitare sua madre e trascorrere con lei periodi di vacanze estive e invernali in italia e all'estero secondo un calendario concordato di volta in volta tra i genitori; Berlusconi si obbliga al mantenimento del figlio anche nei periodi che Pier Silvio trascorrerà con la madre (la figlia Maria Elvira è oramai maggiorenne).
    Rimangono di proprietà della Dall'Oglio - che ne è già intestatana - due appartamenti nello stabile di via Alciati 7, e sei negozi situati nel condominio di via Nino Bixio 32, tutti a Milano. A Berlusconi vanno alcune partecipazioni al momento intestate alla moglie: quota di nominali 45 milioni del capitale della Five Viaggi srl di Milano 2; quota di nominali 25 milioni di lire del capitale della società Elinord servizi aerotrasporti Milano. Per garantire alla signora Dall'Oglio un reddito adeguato, Berlusconi le assegna obbligazioni Enel per un valore nominale di lire 3 miliardi e 200 milioni, in scadenza fra i tre e i cinque anni; la signora Dall'Oglio a sua volta s'impegna, in occasione dei rimborsi annui corrisponden ti agli ammortamenti parziali dei titoli, a riacquistare obbligazioni della identica specie per l'intero ammontare della somma rimborsata.
    La cessione di 3,2 miliardi di titoli Enel da parte di Sua Emittenza alla moglie è attuata col presupposto che in cinque anni la Dall'Oglio ne possa trarre, fra interessi e rimborso del capitale, 5 miliardi e 400 milioni di lire; se alla scadenza del quinquennio la Dall'Oglio non realizzerà tale importo, la differenza verrà integrata dal marito. Inoltre, Berlusconi le accorda un ulteriore miliardo di lire affinché possa provvedere all'acquisto di un appartamento adeguato a divenirne la residenza principale, nonché la somma che sarà necessaria all'acquisto di un'abitazione in Inghilterra quale sua residenza secondaria.

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    granatiere granitico

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    Carino, spiritoso, assai intriso del solito trito e ritrito antiberlusconismo che, ormai, ha stancato...
    Va ricordato che, tra i tanti demeriti attribuibili (più o meno in malafede), per il rotto della cuffia (tra un avviso di garanzia ed un'udienza) fece promulgare la L 54/2006, proprio poco prima della caduta del suo Governo... Legge dello Stato che, le toghe rosse (mangiacostituzione a senso unico), fecero di tutto e di più per non applicarla , sicché, CARI MASCHIETTI PADRI, abbiamo continuato a farci fottere dalle vacche che hanno sequestrato i nostri figli, mai più visti o visti in rocambolesche circostanze, sempre più irte di "distinguo", inventati dalla massa dei parassiti che gestiscono il business del cosiddetto "supremo e preminente interesse del minore", ossia l'interesse politico-economico dei voti e delle tessere di chi, in questa peste, va predicando l'"abolizione della proprietà privata", proprietà che, Landini (CGIL), stabilisce essere causa dei c.d. "femminicidi"!...
    Un delirio, nel delirante gallinaio femminista da strapazzo.
     
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